Ci sono sempre stati i genitori iper-protettivi, ci sono e sempre ci saranno.
Questo fenomeno è diventato così diffuso (oggi piú che mai e per molti ragionevoli motivi che non sto qui ad elencare) negli ultimi anni che molti genitori, che conosco personalmente, si sostituiscono al proprio figlio controllandone costantemente l’ambiente (si travalica il limite della respons-abilitá per con quello della respons-abilitá verso).
Il desiderio di rendere la vita più facile e felice possibile per il proprio bambino è un istinto naturale per ogni genitore. Lo so anche io… Ma ci sono momenti in cui questo istinto è in realtà tossico, controproducente. L’infanzia è un tempo per imparare, è il tempo delle possibilitá infinite e la base sulla quale si fondano i sogni del futuro; noi tutti impariamo dai nostri errori e dai “no” che riceviamo formiamo la nostra abilitá alla resilienza.
Sono un genitore e molto spesso dire “no” non é facile.
Ma il “no” è una parte importantissima del rapporto genitori-figli.
Dire “no” é segnare un territorio nel quale la personalitá si sviluppi in modo armonico. Se, come detto in qualche ricerca, un bambino prende 1 “sí” per ogni 17 “no”, questo creerá in lui un´abitudine a credere che “non si puó fare”!
Quando si protegge in eccesso un bambino, si permette di creare nel bambino una cornice “non sono capace”, o “il mondo è un posto terribile”.
È utile incoraggiare il bambino a correre dei rischi, a capire l´importanza formativa dell´errore ed imparare da esso, aiutarlo a distinguere l´autostima dai suoi risultati, è possibile aiutarli a costruire la loro matrice piú utile, la loro capacità di problem solving, la loro comprensione di causa-pensiero-effetto.
È necessario stabilire adeguati controlli, naturalmente, ma essere consapevoli che si sta davvero dando al bambino la possibilità di sperimentare la vita come dovrebbe.
Osservo spesso bambini (1-2-3 anni) che inciampano con una sedia o con qualche altro oggetto e c´é sempre qualcuno pronto a scaricare la “colpa” sul manufatto inanimato, che dignitosamente non reagisce alla calunnia (molto piú dignitosamente di chi era l´artefice di quel giudizio)!
Se non ti rendi conto che sei un genitore iper-protettivo, probabilmente fai fatica a leggere ed accettare quello che scrivo, e forse non sei nemmeno arrivato fin qui; ma se non te ne rendi conto, probabilmente entri spesso in questo stato che per te é diventato “naturale” e capisco che fare all’improvviso un drastico cambiamento, anche se lo volessi, non é facile.
Invece, per cercare di aiutare tuo figlio, prova con piccoli passi (lascialo da solo, ad una festa di bambini, sotto lo sguardo attento di una mamma o di un papá amico) che permettono a te e a lui di crescere insieme nel rispetto dei ruoli assegnati dalla natura.