Prendere il volo nel senso di fare la differenza con il tuo lavoro. Prendere il volo nel senso di contribuire con la tua visione, la tua passione, far decollare il progetto dei tuoi sogni.
Nei corsi Tutta un’altra vita è un argomento che trattiamo molto.
Chi non ha sperimentato in prima persona che cosa succede quando allontaniamo le distrazioni dalla nostra vita e ci focalizziamo sui nostri obiettivi?
Nel momento in cui si focalizzano sforzi ed energie sulle cose importanti e si dà un taglio alle distrazioni, accadono cose incredibili. È impressionante la quantità di cose che possiamo portare a termine (e triste vedere quante poche persone lo facciano).
Che cosa divide quei pochi che prendono il volo, dalla massa di quelli che esitano, traballano e si arrendono?
Steven Pressfield ha scritto per primo sulla resistenza. “La resistenza è quella piccola vocetta nella tua mente, quella che ti dice che non funzionerà mai, quella che insiste per evitare di fare cose nuove, quella che si preoccupa che le persone ti rideranno dietro“.
La resistenza crea paura ed incertezza e farà di tutto per farti evitare di essere notata/o. La resistenza si regge su una impalcatura biologica: l’amigdala. L’amigdala è la porzione preistorica del tuo cervello, vicina al midollo spinale. È la responsabile della paura, della rabbia e vendetta, del sesso e sopravvivenza.
Prende il sopravvento quando viene stimolata, quando si sente minacciata, quando ha la sensazione che le persone intorno a te possono riderti alle spalle. Si scatena con rabbia e paura e ti azzittisce.
La resistenza trova le scuse, rende le cose da fare difficilissime senza alcuna ragione, o le semplifica così tanto da fartele sbagliare. La resistenza si serve di frasi del tipo “vedi, te l’avevo detto che non funzionava”. Oppure: “Non è ancor a il momento”, vuole che ti prendi ancora qualche anno per decidere, o che ti ammali proprio il giorno prima di un appuntamento che ti potrebbe cambiare la vita. Sì, la resistenza farà qualsiasi cosa che possa distrarti e impedirti il successo.
Qual è il motivo per cui le piccole società hanno spesso più successo di quelle grandi? Perchè le grandi società hanno dei comitati interni, gruppi di persone messe lì per proteggere lo status quo. I comitati sono composti di esseri umani, ciascuno dei quali combatte la propria battaglia personale contro la resistenza. “Se questo non funziona, il mio capo lo saprà ed io verrò licenziato”, “Se il prodotto viene messo sul mercato, magari qualcosa può andare male ed io potrei finire nei guai”. Oppure “qui rischio la faccia, le persone mi rideranno dietro”. In genere il comitato mira al minimo comune denominatore di sicurezza, vuole che quel prodotto o servizio o idea non scateni il cervello rettiliano di nessuno. E la scelta ricade sulla mediocrità.
L’iPod è stato creato da due persone, Steve e Jonathan.
Lo Zune è il frutto del lavoro di 250 persone.
Quale dei due vorresti avere?
Ecco cosa scrive Seth Godin, autore di best sellers:
“La resistenza ha sabotato per anni il mio lavoro. Mi spingeva a focalizzarmi su obiettivi mediocri, presentati senza infamia e senza lode, perchè in questo modo era rassicurante.
Quindi, nel momento in cui altre persone incominciavano a studiare i motori di ricerca informatica o a rivoluzionare il mondo online, io ero impegnato a creare libri ordinari per editori ordinari che erano alla ricerca della prossima cosettina. E nessuno mi rimproverava per questo. Nessuno guardava il mio lavoro mediocre e mi tirava via di peso, perché stavano tutti lottando con la stessa resistenza con cui lottavo io. È sorprendentemente facile vivere una vita ed una carriera stando nella mediocrità… alla resistenza piace se ti comporti così.
Lei è potente, così potente, che tutti gli strumenti per una scelta rapida, per risparmiare tempo e per focalizzarti, perdono potere di fronte a lei.
Ma adesso la conosci per nome. Adesso sai come si nasconde e viaggia al di sotto del radar ed è così sensibile mentre sminuisce il tuo lavoro e compromette la tua visione”
Quando la resistenza appare, devi chiamarla per nome. Se vuoi sconfiggerla devi riconoscerla per quello che è.
Non lo farai tramite la razionalizzazione o una dialogo pacato con te stesso. Lo farai con la mente focalizzata ed impegnata, con uno sforzo così profondo e dedicato da lasciarti sfiancato.
Rimandare e fingere è comodo, perché restare fermi dove siamo non stimola il cervello rettiliano e non ci fa provare paura. È sicuro.
Eccoti la sfida, allora: zittire e sconfiggere la resistenza.
Come farlo?
Occorre trovare qualcosa di COSI’ IMPORTANTE che valga il fatto di suparare le tue paure preistoriche, COSI’ IMPORTANTE da non farti dormire fino a che la tua nave non prende il largo, COSI’ IMPORTANTE da voler superare tutte le insidie, per spiccare il volo.
Puoi fare così, oppure puoi rimanere fermo e bloccato.
Cosa scegli?
Lucia, Nicola, Caligola & lo staff di BlessYou!