(Ricevo dall’Avv. Fabio Celommi e rendo noto)
Si legge sul quotidiano IL CENTRO, alla pagina di Roseto, del 30/06/2010, che il Consigliere regionale Rabbuffo “ci riprova” e, a meno di un anno dalla precedente proposta di legge praticamente cestinata dalla commissione regionale, che proponeva di ridurre di quasi 3/4 l’area della Riserva Regionale del Borsacchio, tenta nuovamente di riuscire nel suo intento con lo slogan “dove c’è cemento c’è vita”.
Il Comitato Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio chiede di sapere dal proponente Consigliere regionale quali siano le ragioni di tanto ostinato attivismo nel cercare di ridurre una riserva naturale che ben quattro leggi regionali (con maggioranze politiche diverse e comunque trasversali) hanno voluto istituire e conservare nella sua interezza. La popolazione locale, d’altra parte, in numerose occasioni e varie articolazioni (associazioni ambientaliste, comitato, partiti, consulta giovanile e, da ultima, l’associazione “Il Popolo di Roseto”) ha ribadito la sua ferma volontà di conservare l’area protetta all’interno del perimetro disegnato con le leggi regionali.
Perché tanta ostinazione? Quali sono le ragioni che lo inducono a proporre cose che solo qualche privato, portatore di interessi legittimi ma ovviamente confliggenti con quelli della generalità, si augura che avvengano?
Riteniamo che un Consigliere regionale debba istituzionalmente individuare e promuovere gli interessi della Collettività, non quelli di qualcuno. E pertanto chiediamo al Consigliere Rabbuffo di desistere da tali iniziative, che evidentemente confliggono coi principi di imparzialità e trasparenza cui deve essere necessariamente informata l’attività dei poteri politici ed amministrativi.
Grazie dell’attenzione e cordiali saluti
Per il Comitato Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio
Avv. Fabio Celommi
Dal Film “i cento passi”