Solo ieri un caro amico mi ha informato sulla morte di un grande uomo a cui zF aveva già dedicato un altro post (vedi – IL MODELLO DELLA CONGRUENZA APPLICATO AL BASKET)
Oggi copio e incollo l’articolo della Gazzetta dello Sport del 5 giugno per ricordare John Wooden:
Addio a John Wooden.
Il vero Mago del parquet
Il tecnico aveva 99 anni. Al suo attivo, tra l’altro, dieci titoli Ncaa, sette dei quali consecutivi tra il 1967 e il 1973. Il governatore della California Schwarzenegger: “Uomo incredibile, ha ispirato intere generazioni di californiani”
LOS ANGELES (Usa), 5 Giugno 2010 – Quello che molti considerano il più grande allenatore di basket di tutti i tempi, John Wooden, si è spento a Los Angeles all’età di 99 anni. Il coach-gentleman, diventato una vera leggenda e un’icona per il basket a stelle e strisce, è deceduto per cause naturali al Ronald Reagan Ucla Medical Center, nel quale era ricoverato dallo scorso 26 maggio. Proprio a Ucla “The Wizard of Westwood” ha scritto pagine leggendarie del college basketball guidando i Bruins a qualcosa come 10 titoli Ncaa, sette dei quali (dal 1967 al 1973) consecutivi. Una carriera stellare resa immortale dall’incredibile striscia di 88 successi consecutivi all’inizio degli anni 70, senza dimenticare quattro campionati vinti con il perfetto record di 30-0.
GENIO
Geniale dal punto di vista tattico e adorato dai propri giocatori, Wooden ha radicalmente cambiato il modo di allenare diventando un vero punto di riferimento per tutti gli allenatori non solo di basket. “Vogliamo ringraziare tutti per il grande supporto dimostrato alla nostra famiglia – comunicano i figli di John Wooden Jim e Nancy – nostro padre era una persona straordinaria, ci mancherà moltissimo”. Mancherà moltissimo non solo a Ucla e al basket universitario, ma a tutto lo sport americano. Oltre ad aver formato una serie di giocatori straordinari, Bill Walton e Kareem Abdul-Jabbar su tutti, Wooden ha ridisegnato la pallacanestro con il suo acume tattico. Calzante a questo proposito il soprannome “Wizard”, (Mago) che Wooden, per via della sua straordinaria modestia, però non ha mai davvero apprezzato. “Non sono un mago – aveva dichiarato in un’intervista nel 2006 – non voglio essere ricordato in questo modo. Preferisco che mi si chiami ‘coach’, io ho allenato cercando di fare il meglio possibile, dei ragazzi eccezionali ai quali va il merito dei successi raccolti a Ucla”.
Ognuno come può!
Abbi Gioia
Giannicola