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PSICOLOGI E CLOWN PER RIDARE SORRISO BIMBI

fonte ANSA

L’AQUILA – Anche il naso rosso di un clown può aiutare a far dimenticare il rumore del terremoto. All’Aquila, città abbattuta dal sisma di lunedì notte, c’é una mobilitazione particolare tra i soccorritori per i bambini.Vittime tra le vittime, bambini e adolescenti della città abruzzese sono più esposti alle reazioni del trauma da stress,in questo caso dovuto alla catastrofe naturale. Il servizio di Psicologia d’emergenza dell’Abruzzo (Pea) ha elencato una ventina dei sintomi più comuni: ansia, paura,tristezza, colpevolezza (per essere sopravissuti), insonnia,incubi, mal di testa e altri ancora. E li ha scritti su un volantino che ha distribuito agli operatori che lavorano nelle tendopoli, invitando tutti gli sfollati a parlare delle proprie emozioni, a non isolarsi, a fare in modo “che i bambini tornino alle attività abituali”.

Difficile giocare in una tendopoli, dove tutto è spersonalizzato. Però da oggi all’Aquila hanno iniziato a provarci. Lo ha fatto il ministro Mara Carfagna, che ha incontrato i piccoli ospiti con i genitori del campo d’accoglienza allestito dalla Protezione civile in Piazza d’armi, il maggiore del capoluogo, dove si sta dando assistenza a oltre un migliaio di persone. Gente, precisano, che nel sisma ha perso tutto, restando spesso con l’unica cosa che aveva addosso: un pigiama. Carfagna, giunta in auto da Roma, ha inaugurato in maniera informale il progetto dei medici clown (pediatri e psicologi) che da oggi terranno compagnia ai ragazzini sfollati. Con scherzi, giochi, a volte un semplice sorriso. Per ora ce ne sono sei, nei prossimi giorni ne arriveranno molti altri, e saranno dislocati anche nelle tendopoli fuori L’Aquila. “Con il modulo di primo soccorso che si applicano in questi casi – ha spiegato Mario Tallarico, psicologo, vice presidente della Federazione nazionale clow-dottori – si cerca di trasformare l’ansia e la paura dei bambini in un’emozione, un’energia positiva. Bisogna farli tornare a sorridere, ad elaborare il lutto della perdita della normalità. Se non sono aiutati, il rischio è quello del panico”.

Carfagna ha ammesso che “é molto difficile tornare a sorridere”. “Mai noi – ha aggiunto – tentiamo di farlo,soprattutto con i bambini. Abbiamo coinvolto i medici della clown terapia, che applicano un modulo particolare per le situazioni di emergenza, per attutire gli effetti traumatici che un evento simile può avere sui più piccoli”. Il ministro ha riferito che i medici hanno trovato i bambini in uno stato abbastanza buono. Li hanno accolti molto bene, si stanno distraendo giocando con loro. E’ un piccolissimo contributo che può essere utile”. Carfagna ha accarezzato testoline, stretto mani, distribuito palloncini. Ha rivolto qualche parola di incoraggiamento anche alle persone più anziane: “vogliamo fatti, fatti immediati – le ha detto con le lacrime Nunzio, un anziano che stringeva nelle braccia un cagnolino – non lasciateci in mezzo ad una strada. Questo chiediamo al governo”.