Nulla a che vedere con le vecchie lezioni private: il personal trainer dei libri aiuta nella gestione dello stress, dell’organizzazione e della motivazione dei ragazzi
Parigi, 6 giugno 2007
Parigi, 6 giugno 2007
Il personal trainer lascia il mondo delle palestre per sbarcare fra i banchi di scuola. La nuova tendenza parte dalla Francia dove molti ragazzi per studiare, preparare un esame o affrontare gli studi scolastici si affidano a un allenatore. Si tratta di consulenti in risorse umane, dirigenti aziendali, educatori, sociologi o psicologi che propongono un accompagnamento su misura agli studenti tra i 15 e i 25 anni. Nulla a che vedere con le vecchie lezioni private di matematica o latino. Questa nuova forma di accompagnamento si concentra sulla gestione dello stress, sulla guerra alla disorganizzazione e alla demotivazione degli studenti, ha spiegato al quotidiano ‘Le Figaro’, Jean-Philippe Riant, direttore dell’Istituto europeo di coaching per gli studenti (Iece).
Lo scopo è di spingere lo studente a conoscersi meglio per chiarire le proprie ambizioni, progredire e scegliere la strada giusta da intraprendere. Di conseguenza, migliorare anche il rendimento scolastico. Dalla sua creazione, nel 2004, l’Iece, ha visto le domande d’iscrizione raddoppiare. Rispetto alle ore di recupero e sostegno scolastico degli insegnanti privati – che hanno comunque grande successo in Francia, con una crescita del 10% annua e un fatturato dai 600 agli 800 milioni di euro l’anno, secondo uno studio dell’Istituto nazionale della ricerca pedagogica – il coaching scolastico è l’ultimo nato e sta via via diventando in voga tra gli studenti, soprattutto i liceali che si stanno preparando all’esame di maturità, che lo preferiscono alle seriose e noiose lezioni private.
Si usano tecniche e metodi inediti, una pianificazione della giornata atipica, figurine, salvadanaio, e altri trucchetti per misurare la resistenza allo stress. Il tutto per somme abbastanza elevate ma variabili in base ai diversi istituti e alle diverse formule: si va da 100 euro per una seduta a 500 euro per un aiuto più approfondito. ”Trattiamo soprattutto casi di insuccesso scolastico che siano attribuibili a cause psicologiche o di organizzazione dello studio”, ha detto il direttore dell’Iece. Per lui ”il coach è un intermediario tra gli studenti e il mondo esterno, che usa un linguaggio giovanile ma ha un aspetto e un approccio ai problemi da adulto. Ascolta e consiglia, senza giudicare né imporre. Un po’ come un fratello maggiore che guida verso la maturità”. Per Arthur, 18 anni, avere un allenatore è ”più informale, più divertente”.
La professione del coach per studenti non è ancora ben regolamentata dallo stato, è necessario quindi ”scegliere un accompagnatore-consigliere che ha seguito una buona formazione e ha fatto esperienza nel settore”, ha detto Jean-Louis Cressent, della società francese degli allenatori, una delle quattro associazioni francesi destinate a strutturare e regolamentare la professione.
Lo scopo è di spingere lo studente a conoscersi meglio per chiarire le proprie ambizioni, progredire e scegliere la strada giusta da intraprendere. Di conseguenza, migliorare anche il rendimento scolastico. Dalla sua creazione, nel 2004, l’Iece, ha visto le domande d’iscrizione raddoppiare. Rispetto alle ore di recupero e sostegno scolastico degli insegnanti privati – che hanno comunque grande successo in Francia, con una crescita del 10% annua e un fatturato dai 600 agli 800 milioni di euro l’anno, secondo uno studio dell’Istituto nazionale della ricerca pedagogica – il coaching scolastico è l’ultimo nato e sta via via diventando in voga tra gli studenti, soprattutto i liceali che si stanno preparando all’esame di maturità, che lo preferiscono alle seriose e noiose lezioni private.
Si usano tecniche e metodi inediti, una pianificazione della giornata atipica, figurine, salvadanaio, e altri trucchetti per misurare la resistenza allo stress. Il tutto per somme abbastanza elevate ma variabili in base ai diversi istituti e alle diverse formule: si va da 100 euro per una seduta a 500 euro per un aiuto più approfondito. ”Trattiamo soprattutto casi di insuccesso scolastico che siano attribuibili a cause psicologiche o di organizzazione dello studio”, ha detto il direttore dell’Iece. Per lui ”il coach è un intermediario tra gli studenti e il mondo esterno, che usa un linguaggio giovanile ma ha un aspetto e un approccio ai problemi da adulto. Ascolta e consiglia, senza giudicare né imporre. Un po’ come un fratello maggiore che guida verso la maturità”. Per Arthur, 18 anni, avere un allenatore è ”più informale, più divertente”.
La professione del coach per studenti non è ancora ben regolamentata dallo stato, è necessario quindi ”scegliere un accompagnatore-consigliere che ha seguito una buona formazione e ha fatto esperienza nel settore”, ha detto Jean-Louis Cressent, della società francese degli allenatori, una delle quattro associazioni francesi destinate a strutturare e regolamentare la professione.
Articolo tratto da QUOTIDIANO.NET
Una curiosità: (prima ancora che in Francia…) la guida spirituale del giovane cavaliere Jedi Luke Skywalker, Yoda, è stata creata da George Lucas ispirandosi a Albert Einstein. Sembra proprio che Il “novecentenario” Jedi, che insegnò al giovane l’uso della Forza, fu modellato sull’immagine del celebre scienziato… Noialtri che facciamo questa appassionante professione, ci ispiriamo a modelli più raggiungibili (almeno, parlo per me!).
Abbi gioia
Giannicola