Quella che segue è una rassegna generale delle tecniche di base di PNL per integrare “parti” in conflitto:
- Identificare il conflitto che ha diviso fisicamente le “parti”
- Creare una “meta-posizione” dissociata dalle parti in questione
- Chiedete ad ogni parte di esprimere la percezione dell’altra
- Trovate ed identificate l’intenzione positiva di ognuna di esse
- Assicurarsi che ogni parte riconosca ed accetti l’intenzione positiva dell’altra
- Dalla “meta-posizione” identificare quale sia l’intenzione comune ad un livello superiore condivisa da entrambe
- Identificare le risorse e le capacità di ogni parte utili all’altra per il conseguimento dell’intenzione positiva e dell’obiettivo comune
- Sintetizzate ed integrate fisicamente le ex parti in conflitto in una nuova rappresentazione da inglobare all’interno del vostro corpo
- Immaginare di andare nel passato e nel futuro, portando questa integrazione con voi e sperimentare quanto positivamente influenzi gli eventi della vostra vita.
- 1. Identificate le parti in conflitto dell’altro. Esempi tipici di conflitto sono la logica e l’emozionalità, l’intuito e la razionalità, credenze da bambini e convinzioni da adulto, passato e futuro ecc.
- Calibrate la fisiologia dei ognuna delle parti in conflitto (prestate particolare attenzione alle asimmetrie dei movimenti e dei gesti)
- Rappresentate le parti in ogni sistema sensoriale. Ad esempio, potreste dire :”Metti la parte che crede X in una mano (scegliete la mano che il partner usa quando esprime quella convinzione). Quale immagine, suono e sensazione associ a questa parte di te?”. Se manca uno di questi elementi, aggiungeteli. Mettete l’altra parte nell’altra mano e fate altrettanto
- Fate associare il vostro partner alla posizione percettiva di ogni parte e chiedete ad ognuna di esse di descrivere cosa vede. A questo punto le diverse parti non si piaceranno e non si fideranno l’una dell’altra
- Trovate l’intenzione ed il proposito positivo di ogni parte. Assicuratevi che ognuna di esse riconosca ed accetti l’intenzione positiva dell’altra.
a. Assicuratevi che ogni parte realizzi che il conflitto interferisce direttamente con il raggiungimento dei propri obiettivi
- Fate associare il partner con ogni parte e fate osservare l’altra, questa volta descrivendo le risorse che l’altra ha e che sarebbero utili alla sua propria intenzione positiva.
a. Stabilite un accordo congruente affinché le parti combinino le risorse per meglio conseguire i propri obbiettivi. Spesso il motivo alla base della mancanza di fiducia è da identificarsi nella mancanza di risorse di una parte rispetto all’altra, cosa che causa una sensazione di estraneità e mancanza di controllo in essa.
- Chiedete al vostro partner di unire le mani nello steso momento in cui crea una nuova rappresentazione di se stesso in un sistema percettivo che integri le risorse di entrambe le parti. (calibrate un’integrazione/simmetria delle due fisiologie delle due parti separate)
a. Ricordate al vostro partner che un’integrazione non è un contratto o un accordo vincolante. Se avrà successo, non esisteranno più due parti separate ma una singola persona
b. La tecnica dello “squash visivo” appena descritta non costituisce l’unico metodo di integrazione, anche se è il più comune e si è dimostrato molto efficace. A volte, per esempio, il cliente potrà espandere una nuova immagine dalla “meta-posizione” per incorporare le parti in conflitto
c. A volte un conflitto coinvolge più di due parti. In quei casi potreste espandere questa tecnica per includerle tutte o integrarle due a due.
- L’integrazione delle parti in conflitto è una combinazione delle tecniche di ristrutturazione e “squash visivo”. Si basa, concettualmente, sul lavoro di Fritz Perls e Virginia Satir.