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"Leggi fondamentali della stupidità umana" – 1988 (5 di 10) Carlo M. Cipolla

La Terza (ed aurea) Legge Fondamentale
La Terza Legge Fondamentale presuppone, sebbene non lo enunci esplicitamente, che gli esseri umani rientrino in una di quattro categorie fondamentali: gli sprovveduti, gli intelligenti, i banditi e gli stupidi. Il lettore acuto comprenderà facilmente che queste quattro categorie corrispondono alle quattro aree H, I, B, S del grafico base (vedi fig. 1).
Se Tizio compie un’azione e ne ricava una perdita mentre nello stesso tempo procura un vantaggio a Caio, il segno di Tizio cadrà nel campo H: Tizio ha agito da sprovveduto. Se Tizio compie un’azione dalla quale ottiene un vantaggio e nello stesso tempo procura un vantaggio anche a Caio, il segno di Tizio cadrà nell’area I: Tizio ha agito intelligentemente. Se Tizio compie un’azione dalla quale trae un vantaggio causando una perdita a Caio, il punto di Tizio cadrà nell’area B: Tizio ha agito da bandito. La stupidità corrisponde all’area S ed a tutte le posizioni sull’asse Y sotto il punto O. La Terza Legge Fondamentale chiarisce esplicitamente che: una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita.
Poste di fronte alla Terza Legge Fondamentale, le persone razionali reagiscono istintivamente con scetticismo ed incredulità. Il fatto è che le persone ragionevoli hanno difficoltà a concepire ed a comprendere un comportamento irragionevole. Ma lasciamo perdere la teoria ed osserviamo invece quel che ci capita in pratica nella vita di tutti i giorni. Tutti noi ricordiamo casi in cui si ebbe sfortunatamente a che fare con un individuo che si procurò un guadagno causando a noi una perdita: eravamo incocciati in un bandito. Possiamo ricordare anche casi in cui un individuo realizzò un’azione il cui risultato fu una perdita per lui ed un guadagno per noi: avevamo avuto a che fare con uno sprovveduto (2). Possiamo ricordare anche casi in cui un individuo realizzò un’azione dalla quale entrambe le parli trassero vantaggio: si trattava di una persona intelligente. Tali casi accadono di continuo. Ma riflettendoci bene bisogna ammettere che questi non rappresentano la totalità degli eventi che caratterizzano la nostra vita di tutti i giorni. La nostra vita è anche punteggiata da vicende in cui noi si incorre in perdite di denaro, tempo, energia, appetito, tranquillità e buonumore a causa delle improbabili azioni di qualche assurda creatura che capita nei momenti più impensabili e sconvenienti a provocarci danni, frustrazioni e difficoltà, senza aver assolutamente nulla da guadagnare da quello che compie. Nessuno sa, capisce o può spiegare perché quella assurda creatura fa quello che fa. Infatti non c’è spiegazione – o meglio – c’è una sola spiegazione: la persona in questione è stupida.

(2) Si noti la precisazione «un individuo realizzò un’azione». Il fatto che fu lui a iniziare l’azione è decisivo per stabilire che è uno sprovveduto. Se fossi stato io ad intraprendere l’azione che determinò il mio guadagno e la sua perdita, la conclusione sarebbe diversa: in questo caso io sarei stato un bandito.

Carlo Maria Cipolla

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