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Intervista al dr. Carlo Zuccarini

Dottore, salve.
La ringraziamo per aver accettato di rilasciarci questa intervista e ancor di più per aver concesso di donare il defibrillatore alla società del prof. Saverio Di Blasio e a tutta l’attività sportiva che si svolge al Palazzetto dello sport di Roseto.

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Ci spiega un po’ meglio come funziona il defibrillatore, i rischi e le possibili soluzioni per prevenire la morte cardiaca improvvisa, che stronca 60.000 italiani ogni anno?
Dr. Carlo Zuccarini

La presenza del defibrillatore automatico o semiautomatico esterno è vivamente raccomandata. Ricordo come la defibrillazione, se applicata in tempi brevissimi – entro 5 minuti – sia connessa ad una significativa riduzione della mortalità e delle conseguenze invalidanti.
La percentuale di sopravvivenza in corso di arresto cardiaco da FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE è strettamente tempo-dipendente: 80-90% nei primi due – tre minuti e 1-2% dopo il decimo minuto; per brevità: ad ogni minuto che passa si perde quasi il 10% delle possibilità di sopravvivenza.
Risulta quindi indispensabile defibrillare sul luogo dell’evento, nel più breve tempo possibile!
Nei palazzetti dello sport, dove andrà questo che abbiamo donato, ed in strutture analoghe dovrebbe essere sempre presente un defibrillatore esterno che può essere usato da Medici, Infermieri e personale non sanitario addestrato al suo utilizzo, come ad esempio il preparatore atletico o il massaggiatore. Metteremo a disposizione anche delle giornate di corso per preparare ad operare un primo soccorso con il defibrillatore.

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Quando avviene un malore come si dovrebbe essere attrezzati sul posto?
Dr. Carlo Zuccarini
La prevenzione rappresenta sicuramente lo strumento migliore per ridurre la mortalità e le conseguenze secondarie.
L’utilizzo delle ambulanze e/o del personale sanitario (Medico, Infermiere), dovrebbe essere previsto per ogni manifestazione sportiva di qualsiasi importanza come piccoli tornei, brevi gare podistiche organizzate a scuola, non solo quando obbligati dalla Federazione di riferimento. Ma questo non sempre avviene.
Chi non ha mai avuto, facendo sport, un crampo ad una gamba o ad un altro muscolo? Abbiamo oltre 650 muscoli che fanno parte del nostro corpo, la maggior parte di questi si risolve con un po’ di riposo. Quando si parla del cuore, il discorso cambia in quanto non può mai fermarsi a… riposare!

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Cosa avviene e quali possono essere i fattori scatenanti della morte cardiaca improvvisa?
Dr. Carlo Zuccarini
Nella popolazione adulta (30-40 anni), gioca un ruolo predominante l’arteriosclerosi, cioè la presenza d’occlusioni vascolari, specialmente a livello coronarico.
Nella popolazione giovanile, la causa di morte più frequente è rappresentata da anomalie cardiovascolari congenite. La comparsa d’aritmie o di fenomeni rivelatori durante l’attività sportiva è dovuta prevalentemente all’aumentato consumo di ossigeno cardiaco cioè da uno squilibrio tra domanda ed offerta di ossigeno, o all’insorgenza di tachiaritmie condotte da un “circuito” cardiaco anomalo.

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L’età o l’eccessiva stanchezza possono essere considerati un fattore scatenante?
Dr. Carlo Zuccarini
Non è tanto importante l’età anagrafica, quanto l’età biologica e l’abitudine di sottoporsi a controlli medici regolari superati i 50 anni di età. Dovute eccezioni vanno osservate in caso d’atleti agonisti ed è più adeguato parlare di stress indotto dall’attività sportiva. Ogni soggetto dovrebbe riconoscere i propri limiti, ed evitare di superarli senza adeguata preparazione.

Grazie ancora dottore per la chiarezza delle informazioni.
Abbia gioia!

Giannicola