Finiamo la full-immersion dedicata al feedback con questa autorevole notizia della HBR.
Tony Schwartz ha trasformato le informazioni del mondo del lavoro che ha preso in considerazione come strumenti utili da passare ai diretti interessati e/o ai collaboratori, superiori, ecc…
Qualsiasi risposta si ottenga, questa costituisce un feedback. Possono essere meta-programmi, strutture percettive, cornici, matrici, sintassi verbali, paraverbali, ecc… Tutta questa roba non é roba vostra, é roba di altri che avete appena scoperto come funziona…
Dalla Harvard Business Review Italia.
Gli esseri umani non lavorano come dei computer: non possono funzionare ad alte velocità ed ininterrottamente, gestendo più programmi in contemporanea.
Le persone danno il meglio quando alternano momenti di forte concentrazione ad altri in cui si ricaricano. I dipendenti possono aumentare la propria efficacia praticando semplici rituali che alzano i loro livelli energetici, come fare una passeggiata quotidiana per “riprendere fiato” (emotivamente parlando) o spegnere l’e-mail in momenti prestabiliti e potersi concentrare su altro.
Se le aziende non solo consentone, ma anche incoraggiano i dipendenti a creare e praticare rituali di questo tipo verrano premiate con una forza lavoro più impegnata, produttiva e concentrata.
Il consiglio di management di questa settimana è stato adattato dall’articolo di Harvard Business Review Italia, Il paradosso della produttività di Tony Schwartz sul n° 6 di Giugno 2010 attualmente in edicola.
Ognuno come puó!
Abbi Gioia
Giannicola