SINGOLARITÀ e MARKETING

Ama il prossimo tuo… bla, bla, bla!!!

“CHI IMPARA AD AMARE VERAMENTE SÉ STESSO, SARÀ POI IN GRADO DI DONARE AGLI ALTRI DEI GRANDI SENTIMENTI” (I’CHING, Cina, 1240 a.C.)
Suona un po’ come: “Ama il tuo prossimo come te stesso.” Non vi pare?
Qui magari cerchiamo di vederlo da un altro punto di vista.
Intanto viene da chiedersi: “ma perché bisogna amare prima sé stessi e poi gli altri? Non posso prima amare gli altri?”
Ci arriviamo.
Sappiamo un po’ tutti che, per stare bene, dobbiamo volerci bene. Ma, a volte, o meglio, spesso e volentieri, risulta davvero difficile…..un po’ come ingoiare 2 litri di bario. Ma se, come qualcuno consiglia, ci mettiamo la mattina davanti allo specchio e ci diciamo e ripetiamo un po’ “mantricamente”: “Mi voglio bene”, dite che funziona? Mah!
Amare sé stessi è un esercizio graduale da fare con costanza e determinazione.
Avete mai visto un elefante adulto diventare il bestione che è da un giorno all’altro? Ovviamente no!
Cerchiamo di osservare la natura.
Per prima cosa evitiamo di pensare ai nostri vari difetti e agli sbagli commessi. A cosa serve?
Cominciamo invece a pensare alle nostre qualità, a quelle cose che ci riescono, dove siamo bravi.
Cominciamo a dedicarci del tempo, ogni giorno, anche 5 minuti, tutto per noi.
Non è necessario pensare a grandi imprese, basta anche scegliersi con più cura gli abiti da indossare, ascoltarsi con calma la canzone preferita, leggersi qualcosa di interessante che ci piace….
Ritagliarsi, nell’arco della giornata, tanti piccoli spazi tutti per noi.
Non è una cosa impossibile, si può fare.
Non è una cosa inutile, ci fa stare bene.
Rendiamoci conto che non siamo né perfetti né tanto meno infallibili. Siamo umani.
Questo tuttavia non vuol dire che bisogna accettare supinamente quel che di sbagliato c’è in noi.
Né tanto meno arrendersi dicendoci semplicemente che “tanto sono fatto così”.
Così come? Così quando? Così dove?
Se lo vogliamo, possiamo migliorare.
Una volta che siamo capaci di amare noi stessi saremo capaci di amare anche gli altri. Un malato può certamente aiutare un altro ma una persona sana può dare molto di più. Non vi pare?