LEADERSHIP e INNOVAZIONE

IF CLAUSE

IF CLAUSE in inglese vuol dire FRASE IPOTETICA (quelle che contengono il “se…“) e ce ne sono sostanzialmente 3, vediamole:
1) If I call John I go out with him (questa è definita di 1° tipo – condizione presente che favorevolmente si realizzerà nel futuro);
2) If I called John I would go out with him (questa è definita di 2° tipo – condizione presente che difficilmente si realizzerà nel futuro);
3) If I had called John I would have gone out with him (questa è definita di 3° tipo – condizione passata che non si verificherà mai più).



Vabbé, dopo un po’ di musica e un po’ di ripasso d’inglese ti svelo che l’Intenzione del post era un’altra…
Il Motivo è: “Cosa puoi fare tu al di là dei SE e dei MA che quotidianamente si presentano sulla tua strada…?” O sei di quelli/e che giocano al “trucco” del perfezionismo? Certo, se tutto fosse come dici tu le cose andrebbero proprio come vuoi!!! Mmmmmmm…
Ti lascio Riflettere con questa poesia e se proprio non riesci a trovare una risposta, c’è sempre un Coach da qualche parte pronto ad aiutarti…

«If you can keep your head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you;
If you can trust yourself when all men doubt you,
But make allowance for their doubting too:
If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don’t deal in lies,
Or being hated, don’t give way to hating,
And yet don’t look too good, nor talk too wise;

If you can dream—and not make dreams your master;
If you can think—and not make thoughts your aim,
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two impostors just the same:
If you can bear to hear the truth you’ve spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build ‘em up with worn-out tools;

If you can make one heap of all your winnings
And risk it on one turn of pitch-and-toss,
And lose, and start again at your beginnings
And never breathe a word about your loss:
If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on when there is nothing in you
Except the Will which says to them: “Hold on!”

If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with Kings—nor lose the common touch,
If neither foes nor loving friends can hurt you,
If all men count with you, but none too much:
If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds’ worth of distance run,
Yours is the Earth and everything that’s in it,
And—which is more—you’ll be a Man, my son!»

«Se riesci a tenere la testa a posto quando tutti intorno a te

L’hanno persa e danno la colpa a te,
Se puoi avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
Ma prendi in considerazione anche i loro dubbi.
Se sai aspettare senza stancarti dell’attesa,
O essendo calunniato, non ricambiare con calunnie,
O essendo odiato, non dare spazio all’odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;

Se puoi sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
Se puoi pensare, senza fare dei pensieri il tuo scopo,
Se sai incontrarti con il Trionfo e la Rovina
E trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi,
O guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori.

Se puoi fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare dal principio
e non dire mai una parola sulla tua perdita.
Se sai costringere il tuo cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c’è più nulla
Tranne la Volontà che dice loro: “Tenete duro!”

Se riesci a parlare alle folle e conservare la tua virtù,
O passeggiare con i Re, senza perdere il contatto con il popolo,
Se non possono ferirti né i nemici né gli amici affettuosi,
Se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo.
Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
»

(Rudyard Kipling, “Se”)


Ognuno come può…
Abbi Gioia!
Giannicola