SINGOLARITÀ e MARKETING

Ognuno racconta le sue…

Articolo già inviato alla newsletter della zetetesformazione il 19mar07. I molti nuovi, e da poco inseriti nell’elenco, ci hanno richiesto di leggere anche gli articoli passati ed abbiamo così pensato di renderli visibili a tutti. Grazie per l’interesse.
Quello di cui voglio parlarti oggi è la forza della libertà di scelta che ognuno ha.
La possibilità di scelta è la capacità di darsi occasioni per scegliere cosa fare, quando fare e soprattutto come fare. Si tratta, al disopra di tutto, di flessibilità comportamentale.
L’ho scritto in corsivo perché è un termine tecnico ma non significa altro che il poter scegliere tra vari comportamenti.
Più scelte si hanno a disposizione e maggiori saranno le probabilità di successo.
Chi riesce, spesso, non riesce al primo tentativo ma è colui che modifica continuamente il proprio atteggiamento finché non ottiene quello che desidera.
E che ci vuole”?
Scusa Giannicola, ma mo’ ci volevi tu per dire ‘ste cose”?
Se è così, cioè se riesci già a fare andare la tua vita nella maniera che vuoi veramente, sei davvero OK e ti faccio i miei complimenti ma se ti capita, a volte, di fare il contrario, allora…
Ti è mai capitato di litigare con qualcuno e accorgerti che la situazione stava degenerando eppure, invece di scegliere di cambiare atteggiamento, hai continuato (era più forte di te!) a fare peggio?
E questa è libertà di scelta?
E parliamo di cose comuni…
In un’altra mail ho scritto che il consiglio che quotidianamente ripeto ai miei figli è: provare e riprovare, finché non riesci! Si tratta, al disopra di tutto, di flessibilità comportamentale.
Provare e riprovare quindi, ma non sempre nello steso modo!
È a questo punto che interviene il come fare.
La parte più difficile!
È sempre e solo questo il grande segreto di coloro che hanno ottenuto risultati nella storia.
Adesso, con aria sospettosa… già ti immagino, mi stai chiedendo delle prove a sostegno della mia tesi.
Eccola, solo una per tutte:
Questa è la biografia sintetica di un uomo che…
a 31 anni è fallito come uomo d’affari
a 32 anni è stato bocciato a un elezione
a 34, altro fallimento finanziario
a 35 gli è morta la donna amata
a 36 ha avuto un crollo psichico
a 38 ha perduto un’altra elezione
a 43 non è riuscito a farsi eleggere al Congresso
a 46 ci ha riprovato ed è stato bocciato un’altra volta
a 48 stessa esperienza
a 55 non è riuscito a farsi eleggere senatore
a 56 ha perduto la corsa per la vicepresidenza
a 58 non ha avuto un seggio elettorale
a 60 è stato eletto presidente degli Stati Uniti…
Ora, sia chiaro, non sto incitando nessuno a fare la corsa elettorale sostenendo che chi tiene duro prenderà il posto di presidente del consiglio un giorno… ma sto ponendo l’accento sul processo (e non sul contenuto…).
Ricondursi ad un processo vuol dire mettere insieme degli elementi precisi, riprodurre uno schema regolare, riferibile cioè ad un modello.
La capacità di espressione e riconoscimento dei segni (semantica) è basilare negli esseri umani e stabilisce le regole della loro comunicazione.
“Gli aminoacidi riconoscono le triplette nucleotiche, il sistema immunitario riconosce il proprio dal non-proprio, le cellule dello stesso tessuto si riconoscono e si aggregano” (M. Barbieri. La Teoria Semantica dell’Evoluzione, Boringhieri, 1985).
Nello stesso modo, gli esseri umani si identificano tra loro per certi segnali di riconoscimento e per altri gesti, cenni, parole, opere o missioni…!!!
I maschietti e le femminucce si corteggiano o si detestano, la madre “sente” quando i suoi piccoli sono in pericolo, in anticipo.
Le linee generali di emissione e ricezione di una comunicazione verbale o non verbale che sia (schemi comunicativi) sono convenzionali, sono cioè discutibili nel (e fino al) momento in cui vengono stabilite ma diventano obbligatorie una volta accettate: come termini tecnici medici o legali piuttosto che commerciali e borsistici, come le regole di uno sport o i colori sociali di una squadra. Sono un po’ come le parole di una qualunque lingua (giapponese o svedese), o i segni di un’altra qualunque scrittura (cirillico o arabo), una maniera di dipingere (astratta o impressionista) o di fare musica (jazz o blues)… Sono convenzioni.
Detto in parole povere la natura disegna forme semplici secondo regole universali, e queste forme semplici (tra cui ci mettiamo anche gli esseri umani) si “prendono” tra loro secondo principi di riconoscimento e di attrazione.
E allora siamo liberi di scegliere?
Se sì, quanto?
Il limite dove risiede?
Dentro o fuori di noi?
Lo possiamo spostare?
Se sì, come?
La crescita personale (grandi battaglie con se stesi) permette alla mente di svilupparsi ed elevarsi, di spaziare al di sopra del piccolo ego (delle piccole battaglie con gli altri), porta a condividere la propria realtà con quella altrui, insegna ad interagire in equilibrio con se stessi e con il prossimo senza ansie e affanni da competizione e liberandosi dalla paura che questo atteggiamento possa portare svantaggio a se stessi, anzi…
Ah, che distratto!
Stavo per dimenticarmi di dirti chi era l’uomo dell’esempio di sopra:
Abramo Lincoln!
La vostra volontà non è libera, ma le vostre azioni lo sono. Voi siete libero di agire solo se avete il potere di agire”. (Voltaire)

Abbi gioia

G i a n n i c o l a