Prima di continuare con la seconda parte di questo articolo, permettimi di ritornare sulla Domandona con la quale ci siamo lasciati:
Puoi fermare la forza della natura?
Hai pensato a questa domanda in questi giorni?
Ti sei dato una risposta che ti soddisfa?
Ha scaturito in te altre curiosità, altre domande, altre ricerche?
Fermare la forza della natura, dicevamo.
Molti s’illudono di poterci riuscire ma è, appunto, un’illusione!
È meglio lasciarla fluire, lasciarla agire liberamente e magari utilizzarla nella maniera più utile per noi. Senza opposizione, anzi favorendola.
Hai presente il surfista sulle onde?
Così! Questa è un’immagine pratica di come si utilizza a proprio vantaggio la forza della natura.
Un altro esempio?
La barca a vela!
Se ci fermiamo un minuto, cosa accade?
E… ti ricordi ogni tanto che la forza della natura risiede anche dentro di te?
La parola ENTUSIASMO significa “avere dio dentro”, e se non è forza della natura questa, io mi chiamo MICHELLE HUNZIKER (ascolta la “tic tac“) !!!
È meglio lasciarla fluire, dicevo, lasciarla agire liberamente e magari utilizzarla nella maniera più utile per noi. Senza opposizione, anzi favorendola.
Entriamo in uno stato di interesse e di comprensione e osserviamo semplicemente cosa accade. La nostra facoltà di percepire e di osservare (dove rivolgiamo la nostra attenzione) farà il resto e così saliamo ad una consapevolezza superiore.
Per la precisione tutte le cose di questo mondo sono state sempre lì dove qualcuno (di buon ingegno, vedi le grandi scoperte della scienza) le ha trovate e la differenza l’ha “solo” fatta l’attenzione posta a quelle cose…
Questo sia in ambito individuale e/o interiore che di gruppo, di azienda, di squadra, di famiglia, ecc…
Qualcuno una volta mi disse: “ora hai il cannocchiale ma se non ci metti l’occhio dietro, non vedi nulla di diverso di quello che vedono tutti gli altri”.
Insomma, quando si crede in quello che si fa, si ha la forza della natura per muoversi, la giusta attenzione rivolta alle proprie responsabilità, ai propri valori, alle proprie passioni, alle paure, alle tristezze, alle arrabbiature e si ha tutta l’energia per continuare, si acquisisce una totale capacità di persuasione per comunicare e per coinvolgere gli altri nel progetto che si sta costruendo. Arrivare, insomma, tramite un preciso percorso ad ottenere quello stato dell’essere che nasce dalla consapevolezza interiore e prende il nome di GIOIA!!!
Quindi, quando ti dico “abbi gioia” sono certo (!) che tu sia in grado di compiere tutto il percorso… Non è così?
Tutti abbiamo conosciuto un tempo, o anche solo una situazione, in cui avevamo coscienza di essere “troppo giusti”, di essere quasi imbattibili (e a ragione!), un periodo nel quale le cose andavano a gonfie vele.
Se ripensi a quel momento è facile che la tua fisiologia risponda in modo utile al contesto che stai vivendo adesso.
Può essere?
Ha senso?
Non lo so se ha senso per te (onestamente), ma per tantissimi che ci provano, in molti ci riescono…
I nostri corsi ti portano ad ottenere gli strumenti e le risorse necessarie (il cannocchiale…) per fare meglio quello che fai quotidianamente, ottenendo i traguardi che ti sei prestabilito; tutto nel rispetto delle persone e ponendo l’attenzione ai valori esclusivi di ognuno; questo lo sanno bene i tanti che da anni partecipano ai nostri seminari. La nostra formazione offre tecniche e strumenti non solo teorici ma soprattutto pratici per una tangibile evoluzione della qualità della vita con benefici immediati.
E non è seducente tutto questo?
C’è bisogno di mettersi un po’ in gioco (prendendosi anche simpaticamente in giro…) e di non scoraggiarsi se non si ottengono subito i risultati che si desiderano.
Provare e riprovare, cambiando strategie e non obiettivo: in una parola: flessibilità!
Ci sono, spesso, due conseguenze deleterie nell’essere rigidi nelle strategie (ma che, a questo punto, non possono più essere chiamate strategie perché “strategia” vuol dire arte del generale e se il generale non ha più di una soluzione… non è un generale!):
1 – pensare con la testa di un altro e quindi fare doppia fatica;
2 – questo atteggiamento non porta ad ottenere risultati certi… anzi, ci si sbaglia parecchio!
E allora cosa fare?
Chiedere con precisione.
Ascoltare con interesse.
Già queste due risorse aprono scenari inimmaginabili.
Non esiste una strategia buona in assoluto, anzi frequentemente ciò che va bene per un contesto o per una persona non è adatto per un altro contesto o per un’altra persona. La strategia deve essere quindi flessibile e ricavata ad immagine di chi abbiamo davanti dopo aver colto ed riorganizzato le informazioni sul suo modello del mondo, su quello che desidera quella precisa persona e in quel preciso momento e in quel preciso contesto.
Così facendo si pone attenzione alla sensibilità altrui ottenendo una performance ottimale.
Nella prossima parte, la terza (a breve), vedremo insieme quali sono i passi del percorso di chi fa crescere se stesso e/o la propria impresa.
(Fine seconda parte)
Giannicola