Il negro!
Barack vuol dire “Benedetto dal Signore“
Il “NEGRO“ (come MLK chiamava la sua gente usando il termine spregiativo coniato dai bianchi) ora é anche benedetto dagli USA!
Se Martin Lither King aveva un sogno, Barack Obama é il realizzatore di quel sogno. Se piú che chiamarlo sogno MLK aveva una Visione, BO ha avuto “audacia della speranza“.
Giovane, intelligente, saggio, una speranza che diventa realtá e un´audacia che diventa speranza.
Se King ripeteva il mantra “ALL MEN ARE CREATED EQUAL“, il mantra moderno, l´altra faccia della medaglia é “YES, WE CAN“.
Si volta pagina.
Non scrivo per parlare di Democrazia e di lezioni ma per onorare la Democrazia e imparare da chi fa le cose in maniera eccellente.
Dopo i grandi profeti del “vecchio testamento“ come JFK e MLK ecco Obama, il “Benedetto dal Signore“! Corsi e… ricorsi?
Le sue prime parole salito sul palco di Chicago:
“CAMBIARE NON SARÁ FACILE MA INSIEME CE LA FAREMO. QUESTI SONO GLI STATI UNITI D´AMERICA E SONO LA TERRA DI TUTTI“ (e detto da lui, gli si puó credere).
I can!
Barack é l´uomo che ha saputo trascinare percentuali incredibili alle urne, che ha fatto parlare il mondo solo perché si é presentato ai nastri di partenza, che ha saputo parlare ed emozionare, che ha usato magistralmente i tradizionali canali come il porta a porta e il passaparola arricchendoli con nuovi mezzi sociali e virali come internet, youtube, facebook ed sms con il quale fino a pochi minuti prima del discorso della vittoria ha scritto: “STO ANDANDO A GRANT PARK MA SE STO ANDANDO LÍ É ANCHE MERITO TUO“.
Ecco il rappresentante che oltre ad unire razze differenti (Einstein non sarebbe d´accordo su questa espressione, sostenendo che c´é un´unica razza: quella umana!) ha abbattuto il qualunquismo del concetto di “destra“ e di “sinistra“ andando oltre le piú rosee aspettative di chi fino ad oggi ha continuato a riempirsi la bocca e a ripetere la frase simbolo del ´900: “I HAVE A DREAM“ ma con troppa rassegnazione.
Dalle… radici.
Barack rappresenta una metamorfosi che parte con Kunta Kinte (Alex Haley – “Radici“) che racconta la storia di questo ragazzo, nell’africa occidentale, nel 1750. Un giorno nel 1767 il giovane guerriero si è alllontanato dal suo villaggio per trovare del legno per costruire un tamburo ma non fa piú ritorno tra la sua gente: viene catturato da quattro uomini bianchi. Lui non lo sa ma diventa il primo schiavo! Il giovane viene umiliato, picchiato e marchiato a fuoco. Dopo un terribile viaggio di tre mesi (su 140 schiavi, ne restano 98). Al suo arrivo nel Maryland viene venduto al proprietario di una piantagione e per tutta la vita Kunta Kinte non rinuncia mai ai suoi sogni di libertà e prova piú volte a fuggire senza successo, anche dopo che gli viene mozzata una parte del piede.
Si torna a correre.
Oggi, 5 novembre 2008, quella parte del piede viene restituita per sempre passando per MLK fino a Barack Obama. Piú che affrancare una minoranza etnica, questo voto rappresenta una speranza per il mondo intero. Una delle pagine piú belle della storia recente se non della storia tutta.
Su McCain.
Personalmente non mi sembrava un rappresentante credibile per il cambiamento ma, a parte questo giudizio, non credo che per il “veterano“ questo sia stato un altro Vietnam. Onore allo sconfitto, quindi, che ha pronunciato queste parole: “OBAMA É STATO IL MIO AVVERSARIO MA ORA É IL MIO PRESIDENTE. METTIAMO DA PARTE LA POLITICA E DIAMOGLI UNA MANO PER REALIZZARE IL SUO CAMBIAMENTO“.
Fantasy?
Un ex-aequo che porterá alla “Casa Bianca“ 2 presidenti 2 che avranno diviso i votanti al 50%!!!
Abbi gioia
Giannicola