RESILIENZA.
Che parola!
Non è una parolaccia però, giuro!
MA CHE SIGNIFICA?
Capacità dei materiali di resistenza alle sollecitazioni e agli urti.
COME SI FA A DEFINIRE QUANTO SI È RESILIENTI?
Per i materiali: si prende un campione e lo si mette sotto un maglio a forma di pendolo (di cui prende il nome: Charpy) e valutando come diventa dopo l’esperimento… (traumatico!!!).
Per capirci meglio, il contrario della Resilienza è l’indice di Fragilità.
Quindi, la Resilienza è l’opposto della Fragilità.
Stabilito questo assunto di base, ci muoviamo nel mondo della Resilienza umana e scopriamo meglio di che si tratta: “Quando le cose vanno nel verso sbagliato e soffriamo a causa degli ostacoli, abbiamo bisogno della Resilienza di mente-corpo-emozioni per riprenderci” (Michael Hall).
“… la Resilienza ci aiuta a <<riprenderci>> dalle disgrazie” (Michael Hall).
Alcuni elementi sono cruciali per una utile ripresa interiore nella vita, per gli imprevisti, per le sfide, per gli obiettivi di tutti i giorni o di una vita intera.
QUALI SONO?
1 – L’Obiettivo;
2 – L’Ostacolo;
3 – La Perdita;
4 – La Ri-emersione.
IN PRATICA…
E se si parla di Ri-emersione non ti ritrovi ad immaginare il mitico mondo dei 7 mari? Dei viaggi di avventura? Degli animali fantastici che popolano quei mondi? Non ti viene in mente un polipo gigante che mosso dall’ira compie imprese che rimarranno nella storia?
Qui, nella breve ed illuminante vicenda proposta oggi (nota i 4 elementi essenziali per definirla una “storia resiliente”), il polipo c’è ma è piccolo, ha un Obiettivo preciso (che non è di passare alla storia ma semplicemente di vivere la sua storia) ed una Motivazione di alto valore (l’Amore per la sua… polipa!!!).
Ingredienti giusti per una storia d’Amore o… per preparare un gustoso Sushi?
Dipende dai punti di vista… come al solito!
Guarda cosa succede di interessante nel video.
Buona visione, al grido: barcollo ma non mollo!!!
Ognuno come può!
Abbi gioia
Giannicola